Sono Christine Petzholtz, nata a Berlino nel 1975.

Ho iniziato la mia formazione con una laurea in Economia a Barcellona e ho lavorato poi in diversi tipi di aziende internazionali. In quel periodo della mia vita, ho sentito una costante insoddisfazione per la mancanza di senso professionale e ho realizzato che non era la mia strada.

Per questa ragione ho intrapreso un percorso di psicoterapia con l’aspettativa di avere maggiore chiarezza su di me e i miei desideri più profondi. Sono rimasta così affascinata dal lavoro su di me e dalla consapevolezza di quanto esso possa incidere nella traiettoria di una vita che ho deciso di studiare psicologia per poi formarmi come psicoterapeuta.

A trent’anni, appena trasferita in Italia, ho intrapreso la laurea in Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi di Bergamo, lavorando in parallelo come educatrice alla Scuola Svizzera. In seguito, dopo l’esame di stato ho scelto la specializzazione in psicoterapia della Gestalt, un approccio che fa parte della psicologia umanistica che mette al centro lo sviluppo della persona, aiutandola ad essere consapevole del proprio sentire, per poterlo esprimere più fluidamente e in modo responsabile, integrando armoniosamente parti di sé spesso in conflitto. Terapeuta e paziente appartengono alla stessa “squadra” e lavorano per gli obiettivi che il paziente si è proposto.

Esercito la libera professione sia privatamente che in collaborazione con diverse associazioni dal 2016. Per tre anni ho lavorato presso il Consultorio Agape - Centro per la Famiglia di Treviglio (inizialmente come psicologa tirocinante e poi come libera professionista) , attualmente però mi dedico unicamente all’attività dello studio privato.
Ho approfondito le tematiche della genitorialità e di coppia, disagi come depressione ed ansia nell’adolescente, giovane adulto ed adulto, narcisismo, dipendenza nelle sue varie forme, nonché il trauma evolutivo (non necessariamente in termini di abuso ma come emotional neglect, una mancanza di una risposta adeguata ai bisogni emotivi del bambino creando credenze come “Non sono abbastanza” o “Sono solo degno di amore se…”).

Considero essenziale offrire alla persona con la quale intraprendo un percorso una relazione caratterizzata da curiosità, non-giudizio e vera accettazione. Ciò fa sì che la persona possa ritrovare la sua spontaneità e acquisire gradualmente un atteggiamento amorevole e compassionevole nei propri confronti e quindi una maggiore autostima basata sulla propria essenza come essere umano piuttosto che su aspetti caratteriali o materiali.

Offro colloqui individuali in lingua italiana, tedesca, inglese e spagnola. Co-conduco colloqui di coppia (in italiano ed inglese) con un mio collega, Massimo Bolandrini (Link al sito), con il quale ho frequentato la stessa scuola di psicoterapia.